SAFARI NJEMA

Ed anche il quarto mese è andato. Il tempo scorre molto lentamente qua, ma, come ogni bella esperienza che ciascuno di noi vive, quando si guarda a quanto è già trascorso non ci si capacita di come sia possibile che 4 mesi siano passati così in fretta. Il lavoro all’Academy procede molto bene. Purtroppo per il momento non possiamo utilizzare i kayak e le canoe e le attività di allenamento sono in generale ferme. Non per nostra pigrizia ovviamente. Il motivo è che il lago è letteralmente ricoperto di giacinti d’acqua, una pianta infestante che ogni anno trasforma, per un paio di mesi, il golfo di Kisumu in una prateria galleggiante, provocando danni incalcolabili all’ecosistema acquatico ed all’economia del posto. Proseguiamo quindi con la trasformazione dell’area dell’Academy: stiamo cambiando completamente il

posto, recuperando terra coltivabile in una zona che era completamente sommersa dalle acque, costruendo vialetti, piantando fiori, palme e alberi da frutto. La nostra produzione principale rimane comunque la lattuga, un prodotto praticamente impossibile da trovare nei mercati. Lo scopo è semplice, finanziare le attività dell’Academy, riparare le attrezzature e, se possibile, comprarne di nuove.
Continuo a viaggiare molto, chiunque vuole portarmi a visitare il suo villaggio a conoscere i suoi parenti e la zona da cui proviene. Sono stato ad un matrimonio, all’ordinazione di un prete e sono stato anche invitato alcune volte a dei funerali a cui per un motivo o per l’altro non ho potuto partecipare. Ma ciò che ha caratterizzato questi ultimi due mesi è senza

dubbio il viaggio che ho fatto con Rafa durante le vacanze di Natale: 3000 km in autostop tra Kenya e Tanzania. Ho visto posti magici, sorgenti di acqua calda nel mezzo della steppa, montagne, cascate, animali selvaggi. Ho nuotato nelle cristalline acque di Zanzibar, ho lasciato l’isola clandestinamente a bordo di una barca a vela per approdare di notte su una spiaggia tanzaniana. Ho viaggiato a bordo di auto, camion, moto, furgoni che trasportavano bombole di gas, avrei persino potuto prendere un volo cargo gratuitamente nascosto nella stiva (se non fosse che partiva alle 4 di mattina dall’altra parte di Nairobi). Ma la gente…le persone conosciute lungo il cammino sono state la parte più importante, il meraviglioso motore di un viaggio che mi ha permesso di vivere esperienze che porterò per sempre con me.
Andiamo incontro ai prossimi due mesi. Due mesi che si prospettano ricchi di nuove sfide ed avventure per questo 26enne in terra d’Africa. STAY TUNED!!!!
